" Basketball never stops "
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venerdì 4 luglio 2014

Michael Jeffrey Jordan [1/3]. Gli albori

A dire il vero mi sento piuttosto emozionato ad affrontare questo discorso, è troppo "grande" per me... Però proverò comunque a raccontarvi chi è stato Michael e quale influenza ha avuto sul basket.
Nasce a Brooklyn nel 1963, ma al contrario di come molti pensano, Michael non è un fenomeno fin da subito. Frequenta la Laney High School, ma il ragazzo è molto grezzo e timido. Viene escluso dalla Varsity (squadra liceale) e comincia così un anno di duro allenamento in cui gioca per la Junior Varsity (una sorta di primavera) diventando il leader indiscusso. L'anno successivo supera le selezioni e diventa la stella anche della Varsity.

Comincia a formarsi, piano piano, un giocatore che cerca di emergere dalle sue paure ed insicurezze.
Finito il liceo Michael deve scegliere l'università, scelta fondamentale. Lui vorrebbe la famosa UCLA di coach Larry Brown, ma questo amore non è ricambiato. Si accasa quindi a North Carolina, un'università di tutto rispetto.
Coach Dean Smith però non nutre grande fiducia fin da subito in Michael, tanto da escluderlo dalla foto copertina per Sport Illustrated. Jordan è al suo primo anno e non riesce a prendere il controllo del gioco, non riesce a diventare il leader. Un motivo potrebbe esserci, ovvero che nella stessa squadra gioca anche un certo James Worthy, uno che farà parlar di sé anche in futuro.
Ma il primo anno di università si chiude nel miglior modo possibile, con Jordan che segna il tiro decisivo allo scadere. Perché è così importante questo avvenimento nella carriera di Michael?
Bé perché Jordan permette alla sua squadra di vincere il titolo di NCAA, perché la firma per la vittoria è sua, perché mentre tira la lingua è fuori e questo "particolare" lo renderà famoso.
I due anni successivi a North Carolina sono magnifici, con Michael che ha il permesso di gestire la squadra a suo piacimento. Gli vengono consegnate le chiavi della squadra, ora sì che è un vero leader.
L'unica pecca in quei due anni è il fatto che North Carolina non riesce a ripetersi nella vittoria finale.
Michael già al secondo anno di università potrebbe fare il grande salto, ovvero approdare in NBA, ma lui vuole aspettare. Non perché non si ritenga immaturo o all'altezza, ma perché l'anno successivo ci sarebbero state le olimpiadi di Los Angeles: viene convocato e vince la sua prima medaglia d'oro.
E' ora, finalmente, di affrontare ostacoli ben più grandi, di mettersi in gioco fino in fondo, di mostrare al mondo intero chi è Michael Jordan.
Si dichiara eleggibile per il draft del 1984: la prima scelta era già scritta e no, non era Michael, era il magnifico centro nigeriano Hakeem Olajuwon " The Dream ", uno dei centri più forti e dominanti della storia NBA. Portland ha la scelta numero due e chiama Sam Bowie. Chicago ha la numero tre e non si fa certo scappare Jordan.
Michael entra, finalmente, in NBA.



                                                                                                        Gioele De Luca







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